Oggi l'Italia riparte dalla tanto attesa Fase 2. Sempre il 4 maggio, ma di 70 anni fa, l'Italia ripartiva dopo la Seconda Guerra Mondiale da quel mercato automobilistico che, di lì a breve, avrebbe dato il "La" al boom economico dei decenni successivi.
"Il 1950 è stato l'anno delle novità italiane” scrisse il giornalista de "L'Automobile" Pier Luigi Sagona. Gli fece eco il collega Giovanni Canestrini definendo quello di Torino del 1950 "il salone del rinnovamento". Il 32° Salone dell'Auto, che si è tenuto a Torino Esposizioni dal 4 al 14 maggio e fu inaugurato dal Presidente della Repubblica Luigi Einaudi, è stato infatti la vetrina in cui fu possibile ammirare contemporaneamente per la prima volta i tre nuovi modelli Fiat, Lancia e Alfa Romeo realizzati completamente ex novo dopo la Guerra. Con i suoi 15.000 metri quadri di area espositiva, l'evento accolse 300 espositori, di cui 46 costruttori automobilistici, e 7 nazioni partecipanti.
Fiat festeggia al salone il suo primo mezzo secolo di vita esponendo un esemplare della 3 1/2 HP del 1899 ma soprattutto presenta al pubblico la nuova 1400, nelle versioni berlina e cabriolet. Si tratta di una vettura all’avanguardia. È la prima Fiat a scocca portante, fornita di serie di impianto di riscaldamento. Dotata di un'eccellente abitabilità interna - ospita comodamente sei persone - e di un motore molto elastico e dalla rapida accelerazione, è anche equipaggiata con sospensioni di nuova concezione che garantiscono una buona tenuta di strada ad alte velocità. Tutte prerogative di auto di classe e cilindrata superiori, fino a quel momento. Il design della 1400 rompe con la tradizione Fiat e si ispira alle linee dello stile internazionale ponton, molto in voga all'epoca, e introduce evidenti richiami all'estetica delle auto americane.
Estremamente innovativa anche la nuova Lancia, l'Aurelia, che viene esposta su un'aiuola girevole nelle versioni berlina e cabriolet affiancate da un autotelaio nudo che permette di visionare al meglio i gruppi meccanici. Precedentemente presentata a una cerchia ridotta di ospiti VIP e giornalisti il 16 aprile, l'Aurelia inaugura la famiglia di vetture che portano i nomi delle vie consolari romane: negli anni Cinquanta seguiranno l'Appia e poi la Flaminia. L'Aurelia va a sostituire la gloriosa Aprilia (e riprende le linee semplici e moderne della versione berlina fuoriserie Aprilia Bilux, realizzata da Pinin Farina) e introduce nuove e moderne soluzioni tecniche. La più importante è il motore, progettato dall'ingegnere Francesco De Virgilio: con una cilindrata di 1754 cc, è il primo V6 di serie nella storia dell'automobile. Rispetto all'Aprilia, vengono migliorate le prestazioni, l'abitabilità, le dimensioni e le sospensioni. Anche le linee evolvono e si ammorbidiscono mentre si mantiene la famosa calandra a scudo, seppur arrotondata.
Seppur non in veste ufficiale, a Torino debutta anche la nuova berlina Alfa Romeo. La 1900 - “la vettura di famiglia che vince le corse" - viene presentata ufficialmente alla stampa a Milano il 2 ottobre, alla vigilia del Salone di Parigi, ma il prototipo fa un'uscita di collaudo a Torino il 4 maggio e viene successivamente esposto al Parco del Valentino all'esterno dell'edificio di Torino Esposizioni, che ospita il Salone dell'Auto, mentre sullo stand interno è in mostra la 6C 2500. Anche la 1900 presenta l'innovazione strutturale della scocca portante: è la prima Alfa Romeo a sfoggiare questa soluzione e anche la prima a essere prodotta in catena di montaggio al Portello. L'altra grande novità è sotto il cofano: dopo decenni di motori a 6 cilindri, Alfa Romeo presenta un inedito bialbero a 4 cilindri in linea di 1884 cc con testata in alluminio. Il motore eroga 80 CV e la velocità massima si attesta sui 150 km/h. Le linee esterne sono sobrie ed eleganti, con morbide curve che ne disegnano la carrozzeria a tre volumi e la tipica calandra cromata a trilobo: un classico dello stile Alfa. Infine la 1900 presenta la guida a sinistra, una piccola rivoluzione per la Casa milanese.
Al salone di Torino viene quindi esplorato in tre diverse declinazioni il nuovo concetto di berlina media, che si presenta a guidare la borghesia verso un nuovo benessere dopo le privazioni della guerra.
L'evento tiene a battesimo anche un nuovo costruttore, che si appresta a diventare celebre per l'attenzione costante alle performance e gli innumerevoli successi sportivi. Per la prima volta nella sua storia il neonato marchio Abarth - fondato nel marzo 1949 - partecipa a un salone internazionale, esponendo la 204A vittoriosa alla Coppa Intereuropa di Monza e i primi esemplari di un accessorio che renderà celebre l'azienda nei decenni a venire: le famose marmitte.
Quello che accadde negli anni successivi è quel capitolo di storia italiana che conosciamo tutti con il nome di "boom economico". Ogni grande successo nasce da una ripartenza: ambiziosa, lungimirante ma soprattutto capace di nutrirsi di idee nuove e rivoluzionarie.