Il mondo di Heritage
Tutto sul dipartimento che valorizza il patrimonio storico Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
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La passione per le auto classiche non ha confini, ma esistono luoghi definiti nello spazio e sospesi nel tempo che conservano l'essenza di questa passione. Sono i luoghi di Heritage.
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Ospite d’onore la nuova Alfa Romeo 33 Stradale.
Rho (MI) |
17 - 19 Novembre 2023
Milano AutoClassica 2023
Il debutto della Fiat Multipla 6x6 ed il tributo ad Autodelta
Le storie Heritage
Raccontiamo un secolo di tecnica, stile, agonismo e performance. Raccontiamo la nostra storia, e le vostre.
Le ultime storie:
CURIOSITÀ
Ci sono connessioni che creano grandi storie.
Fiat-Abarth 850 TC e Fiat-Abarth 1000 Berlina
Trasformazioni Abarth delle Fiat 600
Fiat 600
L’auto di famiglia ideale
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Un’esposizione temporanea e l’annuncio del progetto Abarth Classiche 1300 OT.
17 novembre 2023
Stellantis Heritage a Milano AutoClassica
Il debutto della Fiat Multipla 6x6 ed il tributo ad Autodelta
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La storia di quattro grandi brand dell'automobilismo italiano
Dai modelli più rappresentativi ai personaggi più vincenti e rivoluzionari, dagli eventi che hanno rappresentato, questa sezione racconta e celebra i pilastri di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
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ALFA ROMEO GIULIA TZ E TZ2

Giulia Tubolare Zagato: le prime “creature” dell’Auto-Delta

L’Auto-Delta progetta e realizza una vettura per correre nella categoria GT, facendo vestire da Zagato un telaio tubolare con meccanica di derivazione Giulia: nasce l’Alfa Romeo Giulia Tubolare Zagato (TZ) che viene affiancata e poi sostituita dall’evoluzione TZ 2


All’inizio degli anni Sessanta nasce in Alfa Romeo il progetto di una vettura sportiva caratterizzata da un telaio tubolare, una carrozzeria in lega leggera dall’aerodinamica molto curata e la meccanica di derivazione Giulia. 
La presentazione è al Salone di Torino del 1962.

Il telaio tubolare al nickel-cromo è costruito in provincia di Perugia dalla SAI Ambrosini, la carrozzeria in lega leggera da Zagato, le parti meccaniche provengono dall’Alfa Romeo e sono quelle della Giulia TI; il tutto viene assemblato dalla società Delta di Udine, con l’ingegner Chiti, inizialmente nel ruolo di consulente, a capo del progetto. Presto la ditta cambia nome, diventa Auto-Delta e si trasferisce nella definitiva sede di Settimo Milanese, alle porte di Milano, non lontano dallo stabilimento del Portello.

L’obiettivo è costruire una vettura da competizione per la categoria Gran Turismo, che deve essere leggera ma rigida, dall’aerodinamica efficace e filante e dotata di un motore potente. Il telaio tubolare contribuisce a contenere i pesi garantendo la rigidità strutturale necessaria per le gare, mentre Zagato, proseguendo gli studi sulla coda tronca iniziati con la Giulietta SZ, assicura la miglior scocca anche dal punto di vista del peso.

In parallelo l’Autodelta elabora il quattro cilindri 1,6 litri della Giulia TI portandolo fino a circa 160 CV, con l’adozione di due carburatori Weber doppio corpo da 45 e facendo crescere il rapporto di compressione che da 9,7:1 a 11,4:1.

ALFA ROMEO GIULIA TZ 2 - 1965
ALFA ROMEO GIULIA TZ 2 - 1965
MOTORE
4 cilindri in linea benzina, anteriore longitudinale, doppio albero a camme in testa, 2 valvole, 2 carburatori, doppia accensione, 1570 cm³
POTENZA
170 CV a 7.500 giri/minuto
VELOCITÀ
245 km/h
PESO
620 kg
DESIGN
Zagato
CARROZZERIA
Coupé

Tra il 1963 e il 1966 sono in tutto 117 gli esemplari di Alfa Romeo Giulia TZ prodotti, mentre quelli realizzati nell’evoluzione TZ 2 fino al 1967 sono soltanto dodici. Nel Museo Alfa Romeo di Arese è custodito un esemplare di ciascuna delle due versioni.


Gli esordi della Giulia TZ in gara sono subito promettenti: prima ancora dell’omologazione nella Classe GT, quattro TZ dominano la categoria Prototipi 1600 il 24 novembre 1963 sull’autodromo di Monza durante una gara FISA: Bandini, Bussinello, Baghetti e Sanesi sono la dimostrazione delle potenzialità della vettura.

Al Salone di Torino del 1964 debutta, nello stand Zagato, la TZ 2. Zagato sostituisce la carrozzeria in lega leggera con una ancor più filante in vetroresina che viene “annegata” nel telaio, così da rafforzarne la struttura riducendo ulteriormente il peso. Questa modifica consente inoltre di ampliare la superficie del lunotto in plexiglass, realizzato non più in tre parti ma in un unico elemento.

Con l'ulteriore semplificazione degli interni il peso si riduce di circa 40 kg. L’Auto-Delta sviluppa il motore dotandolo di una nuova testata twin spark e della lubrificazione a carter secco, portando la potenza a 170 Cv a 7500 gini/minuto. I gloriosi cerchi in magnesio da 15" lasciano spazio ai nuovi da 13 pollici che ospitano pneumatici ribassati e più larghi.

La TZ 2 trionfa nella sua classe alla 1000 chilometri di Monza il 25 aprile 1965: Bussinello-De Adamich sono settimi assoluti e primi della categoria GT 1600. Le vittorie in questa classe si susseguono in altre gare nel corso dell'anno: alla 12 ore di Sebring con Rolland-Consten; Bianchi-Rolland alla Targa Florio; De Adamich-"Geki" alla 1000 chilometri del Nürburgring, alle 6 ore di Melbourne, nel Giro d'Italia e nel Criterium des Cevennes. Altre vittorie di classe arrivano l’anno successivo: a Monza (De Adamich-Zeccoli), a Sebring (Andrey-"Geki"), alla Targa Florio (Pinto-Todaro) e al Nürburgring (Bianchi-Schultze).

Dei pochi esemplari prodotti, 117 TZ e solo 12 TZ 2, il Museo Storico Alfa Romeo di Arese custodisce sia una Giulia TZ sia una TZ 2. Le due vetture sono conservate in perfetta forma tanto da partecipare a prestigiosi eventi internazionali riservati alle vetture storiche e in particolare a quelle da competizione.

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