Nelle storiche Villa del Grumello e Villa Sucota, affacciate sullo splendido scenario del Lago di Como, si è appena conclusa la nuova edizione di “Fuoriconcorso”, un evento che ogni anno richiama migliaia di collezionisti, esperti e appassionati d'auto da tutto il mondo.
FuoriConcorso è l'appuntamento che dal 2019 rende omaggio alla velocità, all'artigianalità, alla bellezza e alla cultura nel mondo dell'automotive. Il particolare tema di quest’anno, sintetizzato nell’acronimo “BRG” (British Racing Green), si riferisce al colore ufficiale delle case automobilistiche britanniche con team da corsa che dominarono la Formula 1 tra gli anni Cinquanta e Sessanta. Grande rilievo sarà quindi dato al concetto di velocità e prestazione sportiva, con un’ ampia esposizione di vetture classiche e contemporanee, tra cui figureranno ben quindici monoposto di Formula 1, schierate in una ideale griglia di partenza allestita in riva al lago.
Tra queste spicca la Brabham Alfa Romeo BT45B del 1977, la prima monoposto di Formula 1 equipaggiata ufficialmente con un motore della Casa del Biscione. Questa vettura, considerata una delle più belle mai disegnate e caratterizzata dalla sgargiante livrea rossa Martini Racing, è di fatto il frutto della collaborazione fra tre delle maggiori personalità del “Circus” della Formula 1: il progettista sudafricano Gordon Murray (le vetture da lui disegnate si aggiudicarono 5 titoli mondiali), l’ingegnere italiano Carlo Chiti, “patron” dell’Autodelta, che era il reparto corse dell’Alfa Romeo e l’imprenditore inglese Bernie Ecclestone, allora proprietario della scuderia Brabham e futuro manager dell’intero “circus” della F.1 a livello mondiale.
A metà degli anni ’70, l’Alfa Romeo Tipo 33 TT12 sbaraglia la concorrenza nel Campionato mondiale Marche e attira l’attenzione della Brabham sul suo motore da 3.0 cc a 12 cilindri a V di 180°. Grazie alle competenze di Murray e Chiti, il matrimonio è presto fatto: nasce la Brabham Alfa Romeo BT45 (1976), evoluta l’anno successivo nella “45B”, tramite cui il marchio del Biscione torna in Formula 1. La vettura esordisce nel 1976 con Carlos Reutemann e Carlos Pace e un motore che eroga 500 cavalli a 11.500 giri/minuto e si mette subito in mostra con ottimi piazzamenti. Nel campionato 1977, sotto la guida del brasiliano Carlos Pace e dell’inglese John Watson, la Brabham consolida la sua competitività, ma a stagione iniziata viene a mancare il brasiliano Pace a causa di un incidente aereo. Il volante della monoposto anglo-italiana viene preso dal tedesco Hans-Joachim Stuck, figlio d’arte, che ottiene due podi.
L’ esemplare in mostra a FuoriConcorso, che in un angolo dello spoiler posteriore riporta una piccola bandiera brasiliana in onore di Carlos Pace, è unico e fa parte della collezione di vetture classiche di proprietà di Stellantis. È custodito presso il Museo Alfa Romeo di Arese e Heritage ne ha permesso l’esposizione agli appassionati. L’ente Stellantis, infatti, ha l’obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio storico e valoriale costituito dalle vetture classiche dei marchi Abarth, Alfa Romeo, Fiat e Lancia.