La passione per le auto classiche non ha confini, ma esistono luoghi definiti nello spazio e sospesi nel tempo che conservano l'essenza di questa passione.
Sono i luoghi di Heritage.
La presenza ai principali eventi del settore è un'occasione imperdibile per ammirare da vicino vetture leggendarie che hanno segnato generazioni di appassionati.
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La storia di quattro grandi brand dell'automobilismo italiano
Dai modelli più rappresentativi ai personaggi più vincenti e rivoluzionari, dagli eventi che hanno rappresentato, questa sezione racconta e celebra i pilastri di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
Reloaded by creators è il progetto di Heritage che prevede la vendita di un numero limitato di vetture classiche dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth: modelli storici, dall'autenticità certificata e riportati alla bellezza originaria direttamente dalla Casa Madre.
La passione per la velocità spinge Carlo Abarth a mettersi ancora una volta al volante di una sua creatura per stabilire il centesimo record della Casa che porta il suo nome, sul circuito di Monza.
Carlo Abarth ha consolidato la propria fama di geniale elaboratore di automobili ed eclettico imprenditore e costruttore anche attraverso i molti record battuti delle sue "creature". Quasi sempre teatro delle imprese è l'autodromo di Monza che, disponendo ancora dell'anello dell'alta velocità, è perfetto per le lunghe percorrenze ad altissima velocità.
Conscio dell’importanza dell’aerodinamica, Abarth sviluppa le vetture in collaborazione con i migliori carrozzieri (Zagato, Pininfarina e Bertone) per creare esemplari unici in grado di infrangere ogni record. Restano memorabili le filanti monoposto spinte dai propulsori di derivazione Fiat di 500, 750 e 1000 cc.
Sono gli stessi dirigenti di Fiat a intuire quanto i record possano avere un effetto positivo sulle vendite, così spronano, anche finanziariamente, l'Abarth perché si impegni a batterne il più possibile. Ma oltre a essere un ottimo strumento di marketing, i record sono un vero proprio chiodo fisso di Carlo, un’irrefrenabile passione che lo spinge a scommettere anche con se stesso.
ABARTH 1000 MONOPOSTO RECORD CLASSE G 1965
ABARTH 1000 MONOPOSTO RECORD CLASSE G 1965
MOTORE
4 cilindri in linea, centrale/posteriore longitudinale, doppio albero a camme in testa, 2 carburatori doppio corpo, 982 cm³
POTENZA
105 CV a 8.800 giri/minuto
VELOCITÀ
225 km/h
PESO
500 kg
DESIGN
Abarth
CARROZZERIA
Formula
Precedente
Successivo
A 57 anni Carlo Abarth decide di vestire ancora i panni di pilota e scendere in pista con una monoposto a ruote scoperte per firmare due volte, come costruttore e come pilota, il 100° record di un'Abarth.
La nuova vettura - sviluppata interamente in Abarth - è una monoposto a ruote scoperte con un motore mille di cilindrata, derivata da quella impiegata in Formula 2 nella stagione sportiva 1964. Il bialbero all’elevato regime di 8.800 giri al minuto eroga 105 CV. Solo 500 kg a secco e un piccolo serbatoio da 10 litri, quanto basta.
Per poter entrare fisicamente nell’abitacolo Carlo Abarth si sottopone a una ferrea dieta (che la leggenda racconta fosse basata esclusivamente sulle mele) e perde addirittura trenta chili; certamente, oltre a permettergli di entrare nell’abitacolo, la riduzione di peso concorre al miglioramento delle prestazioni della vettura, e quindi al raggiungimento del risultato.
Così l’abituale cirucito dell'Autodromo di Monza è teatro, il 20 ottobre 1965 dell’ennesima impresa. La Fiat Abarth 1000 Monoposto conquista due primati mondiali nella Classe G, stabilendo i record di accelerazione sul quarto di miglio (13"62) e sui 500 metri (15"38). Non pago del successo appena ottenuto, Carlo fa montare sulla monoposto un motore 2000 ed il giorno successivo stabilisce due nuovi record di accelerazione anche nella Classe E: quelli del quarto di miglio e dei 500 metri rispettivamente in 11"55 e 15"38.
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