La passione per le auto classiche non ha confini, ma esistono luoghi definiti nello spazio e sospesi nel tempo che conservano l'essenza di questa passione.
Sono i luoghi di Heritage.
La presenza ai principali eventi del settore è un'occasione imperdibile per ammirare da vicino vetture leggendarie che hanno segnato generazioni di appassionati.
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La storia di quattro grandi brand dell'automobilismo italiano
Dai modelli più rappresentativi ai personaggi più vincenti e rivoluzionari, dagli eventi che hanno rappresentato, questa sezione racconta e celebra i pilastri di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
Reloaded by creators è il progetto di Heritage che prevede la vendita di un numero limitato di vetture classiche dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth: modelli storici, dall'autenticità certificata e riportati alla bellezza originaria direttamente dalla Casa Madre.
La 1750 GT Am nasce nell'officina dell’Autodelta, fucina di Settimo Milanese in grado di produrre le migliori Alfa Romeo destinate alle corse.
1970: la concorrenza sempre più agguerrita e la Classe Turismo entro i due litri sempre più affollata spingono l’Alfa Romeo a far evolvere ancora il progetto Giulia GTA. La base di partenza è la versione USA 1750 della 1750 GT Veloce. Si tratta di una vettura dotata di sistema di iniezione indiretta Spica al posto dei carburatori doppiocorpo: soluzione necessaria per rispettare gli stringenti requisiti americani riguardo le emissioni.
L’iniezione al posto dei grossi carburatori risolve brillantemente il problema generato dalle alte velocità di percorrenza in curva conseguenza delle gomme molto più larghe. Le forti accelerazioni laterali iniziano a mettere in crisi il sistema di alimentazione a carburatori, l’iniezione, necessaria per contenere le emissioni, si rivela vincente anche nelle competizioni.
Bastano 100 esemplari (della Giulia 1750 GT Veloce USA) prodotti in serie per ottenere l’omologazione Gruppo 2, ma sono circa una quarantina gli esemplari da corsa della GT Am, tra il ’70 e il ’71 che escono dall’Autodelta.
Alleggerite fino all’osso negli interni, a volte con porte in alluminio, a volte con l’iniezione Spica sostituita da un sistema Lucas, con la testa a doppia candela con valvole a 45° e pistoni modificati che alzano la compressione a 11:1. Le potenze erano salite parecchio rispetto alle GTA : intorno ai 195 e fino a 220 cavalli a 7200 giri/minuto.
ALFA ROMEO 1750 GT AM
ALFA ROMEO 1750 GT AM
MOTORE
4 cilindri in linea benzina, doppia accensione, iniezione indiretta Spica, anteriore longitudinale, 1985 cm³
POTENZA
210 CV a 7.500 giri/minuto
VELOCITÀ
230 km/h
PESO
940 kg
DESIGN
Bertone
CARROZZERIA
Coupé
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L’Alfa Romeo 1750 GT Am agguanta il Campionato Europeo Turismo 1970 con Toine Hezemans che vince a Monza, Budapest, Brno e Jarama; mentre De Adamich-Picchi vincono alla 6 ore del Nürburgring e Picchi conquista Zandvoort.
Arriva il 1971 che porta l’ultima evoluzione: l’Alfa Romeo 2000 GT Am. Non cambia cilindrata ma cresce comunque la potenza, che raggiunge i 240 cavalli a 7500 giri al minuto, con essa la velocità massima che sale fino a 230 km/h. Il Campionato Europeo Turismo 1971 è ancora marchiato Alfa Romeo ed è sempre l’olandese Toine Hezemans a conquistare il titolo vincendo a Monza, Brno e Zandvoort e insieme a Van Lennep conquista la 6 ore del Nürburgring e il Paul Ricard, in coppia con Facetti a Spa-Francorchamps.
Una curiosità che riguarda tutte le Alfa Romeo da endurance e le GTA in particolare: nelle foto delle gare compaiono sempre particolari colorazioni differenti sul muso, a volte anche solo su una parte della carrozzeria anteriore. La ragione è semplice: l’Alfa faceva correre contemporaneamente diverse vetture. I numeri di gara, pur se grandi, erano sul cofano e sulle portiere, ma ai meccanici e ai piloti occorreva poter capire immediatamente quale vettura stesse rientrando ai box: la vistosa fascia bianca, gialla o azzurra sul muso permetteva il riconoscimento da lontano anche in condizioni di scarsa visibilità.
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