Il mondo di Heritage
Tutto sul dipartimento che valorizza il patrimonio storico Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
La storia delle nostre auto e dei nostri marchi
La passione per le auto classiche non ha confini, ma esistono luoghi definiti nello spazio e sospesi nel tempo che conservano l'essenza di questa passione. Sono i luoghi di Heritage.
Centro Storico Fiat
Heritage HUB
Officine Classiche
Museo Alfa Romeo
Heritage Gallery
Heritage Point
Un mondo di grandi eventi internazionali
La presenza ai principali eventi del settore è un'occasione imperdibile per ammirare da vicino vetture leggendarie che hanno segnato generazioni di appassionati.
Gli ultimi eventi:
Italia |
11-15 giugno 2024
1000 Miglia
Tra passione e leggenda
Como (IT) |
25 - 26 maggio 2024
Fuori Concorso
L’Heritage di Stellantis protagonista a “FuoriConcorso”
Le storie Heritage
Raccontiamo un secolo di tecnica, stile, agonismo e performance. Raccontiamo la nostra storia, e le vostre.
Le ultime storie:
CURIOSITÀ
Ci sono connessioni che creano grandi storie.
Lancia Gamma
L’ammiraglia del nuovo corso.
Alfa Romeo Alfetta GT
La coupé sportiva e spaziosa
Il mondo di Heritage è in continua evoluzione
Resta sempre aggiornato con le ultime news, non perderti le collaborazioni più recenti e scopri i retroscena e gli aneddoti nelle interviste agli addetti ai lavori.
Le Ultime News
12 aprile 2024
Heritage rende omaggio alla leggenda Abarth con due tributi di grande fascino
Un’esposizione temporanea e l’annuncio del progetto Abarth Classiche 1300 OT.
17 novembre 2023
Stellantis Heritage a Milano AutoClassica
Il debutto della Fiat Multipla 6x6 ed il tributo ad Autodelta
Scopri i nostri club di marca e modello in tutto il mondo
Usa il nostro locator per trovare i club per marca e modello più vicini a te.
La storia di quattro grandi brand dell'automobilismo italiano
Dai modelli più rappresentativi ai personaggi più vincenti e rivoluzionari, dagli eventi che hanno rappresentato, questa sezione racconta e celebra i pilastri di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
Da oggi la tua passione può contare su una squadra d'eccellenza
Certificato d'origine, certificazione d’autenticità, restauro. Per garantire il fascino senza tempo della tua auto.
La boutique del classico
Entra in un mondo fatto di passione. Un'ampia gamma di prodotti proposti da Heritage per alimentare la tua passione senza tempo.
Auto in vendita
Reloaded by creators è il progetto di Heritage che prevede la vendita di un numero limitato di vetture classiche dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth: modelli storici, dall'autenticità certificata e riportati alla bellezza originaria direttamente dalla Casa Madre.
Indietro

Lancia D24 Spider Sport

I successi della Scuderia Lancia

Per il fondatore Vincenzo Lancia le corse automobilistiche dovrebbero essere esclusivo appannaggio dei clienti, mentre il figlio Gianni, è di parere opposto: gli ottimi piazzamenti dell’Aurelia B20 GT diventano proprio l’occasione per creare la Scuderia ufficiale Lancia. Nel 1953 nasce così la più bella e vincente barchetta da competizione dell’epoca: la Lancia D24 Spider Sport.


L’anima sportiva ha sempre caratterizzato le vetture Lancia, sin dalla fondazione. Non poteva essere altrimenti, visto che Vincenzo Lancia era stato capo collaudatore e pilota ufficiale Fiat nei primi del Novecento, vincendo in Europa e anche in America. Dalla fondazione del proprio marchio, nel 1906, il geniale imprenditore partecipa a poche gare per poi lasciare lo spazio ai propri clienti di cimentarsi nelle corse. Infatti, per ogni modello la Lancia realizza sempre allestimenti “corsa”, senza più però schierarsi direttamente o attraverso una scuderia ufficiale del marchio. La situazione resta invariata finché Vincenzo Lancia resta in vita, ma anche, per qualche tempo, quando subentra alla gestione dell’azienda il figlio Giovanni, meglio noto come “Gianni”.

La svolta avviene in seguito alla nascita della coupé Aurelia B20 GT nel 1951. Il geniale motore V6 dell’ingegner Francesco De Virgilio si rivela subito adatto alle elaborazioni e immediatamente vincente. I successi dei clienti stimolano Gianni Lancia, da sempre affascinato dalle corse, a creare la Scuderia Lancia ufficiale che raccoglie subito ottimi risultati nelle competizioni più prestigiose. L’agile Aurelia B20 GT si mette in mostra alla 1OOO Miglia del 1951 quando Giovanni Bracco e Umberto Maglioli, con una vettura praticamente di serie, sono secondi alle spalle della potentissima Ferrari 340 America con motore V12: la GT torinese si dimostra particolarmente maneggevole e stabile nei tratti più tortuosi dove la Ferrari fatica a sfogare la potenza.

Non solo la vittoria alla 1OOO Miglia ma, più in generale, con i successi nella Classe Gran Turismo parte lo slancio per creare vetture concepite unicamente per le competizioni. Il passo non è immediato: nel 1953 viene creata la Lancia D20 Coupé Sport carrozzata da Pinin Farina. È ancora un’evoluzione dell’Aurelia B20 GT, con carrozzeria in alluminio e il V6 portato a cilindrate superiori: 3 e 2,7 litri, quest’ultimo con compressore, raggiunge i 240 CV. Mentre la D20 è impegnata nelle competizioni con risultati promettenti, i tecnici Lancia partendo dalla stessa base creano la versione scoperta: la D23 Sport Spider. Quattro gli esemplari realizzati, con il motore 3 litri da 217 cv e l’adozione del ponte De Dion al posteriore.

Il 1953 si rivela un anno di grande fermento: la D23 è la vettura ponte sulla quale sperimentare diverse soluzioni, mentre in tempi record, viene creata la nuova Lancia D24 Sport Spider. Il telaio in traliccio di tubi al cromo-molibdeno ha il passo accorciato rispetto alla D23, mentre il V6 ora raggiunge i 3,3 litri per 245 CV. 

L’architettura è ormai definitivamente da motore da corsa: due assi a camme in testa per ciascuna bancata, due spinterogeni e due candele per cilindro, ma soprattutto la lubrificazione a carter secco con serbatoio e radiatore dell’olio. Ad alimentare il V6 tre carburatori doppio corpo Weber da 46. Mantenendo lo schema dell’Aurelia, il cambio è in blocco con la frizione al retrotreno, davanti al differenziale: riprogettato e irrobustito ha quattro marce sincronizzate a partire dalla seconda, e dispone di ben otto rapporti al ponte differenti per adattare la vettura ai diversi tracciati. Sospensioni indipendenti all’avantreno e assale rigido con ponte De Dion al retrotreno con freni a tamburo collocati “in-board” per ridurre le masse non sospese.

La carrozzeria della barchetta è bassa e filante, con curve sinuose che terminano nei due fari sporgenti a chiudere i parafanghi, mentre l’ampia bocca al centro, che disegna una calandra inclinata in avanti verso il basso, segue la stessa curvatura dei parafanghi. Sul cofano la presa d’aria dinamica porta aria ai tre carburatori doppio corpo. La parte posteriore si chiude quasi a goccia, raccordando le curve superiori e laterali di parafanghi e baule con la parte inferiore della carrozzeria.
L’eleganza appartiene da sempre alle vetture Lancia e la D24, pur con la concretezza della belva da competizione, mantiene la tradizione: all’epoca viene considerata la più bella tra le vetture Sport.

Ottiene undici successi su diciassette competizioni disputate. Un dominio a livello mondiale: dalla Carrera Panamericana alla Targa Florio fino alle altre prestigiose gare siciliane. Vince nelle corse in salita e conquista, con il due volte Campione del Mondo di Formula 1 Alberto Ascari, la prestigiosa Mille Miglia del 1954.

 


L’approdo alle competizioni è da primato: partecipa a diciassette gare e per ben undici volte è sul gradino più alto del podio. Con Juan Manuel Fangio vince la Carrera Panamericana-Mexico nel 1953 precedendo Piero Taruffi sempre su D24; l’anno seguente, sempre con Taruffi, conquista la Targa Florio, il Giro di Sicilia e la Coppa d’Oro di Siracusa; condotta da Gigi Villoresi vince il Gran Premio di Oporto, mentre Eugenio Castellotti domina le corse in salita, dalla Bolzano-Mendola alla Aosta-San Bernardo, la Bologna-Raticosa, Treponti-Castelnuovo e la Firenze-Siena.

L’avvincente trentottesima edizione della Targa Florio vede le Lancia D24, che al rientro dalla vittoria oltre oceano sono battezzate “3.300 Carrera”, di Piero Taruffi ed Eugenio Castellotti contendersi la vittoria con le agili Maserati condotte da Musso, Scarlatti e Bellucci. Castellotti si aggiudica il giro più veloce, alla media di 93.116 km/h del piccolo circuito delle Madonie, ma è Taruffi a conquistare la vittoria precedendo sul podio la Maserati di Musso e una delle tante Lancia Aurelia B20 portata al traguardo da Roberto Piodi.


Ma la vittoria più prestigiosa è alla “corsa più bella del mondo” come la definiva Enzo Ferrari: la 1OOO Miglia. Al “giro di boa” a Roma, la massacrante gara lungo le splendide strade italiane ha già mietuto diverse vittime autorevoli: al comando sono le Lancia D24, davanti Piero Taruffi seguito a quattro minuti da Alberto Ascari, i due alfieri Lancia precedono la prima Ferrari 375 Plus di Maglioli già in ritardo di 12 minuti. La tradizione che chi è in testa a metà gara non vinca viene rispettata anche nella XXI edizione. Taruffi esce di strada nel superare due concorrenti più lenti, danneggia la vettura, raggiunge l’assistenza di Firenze per poi ritirarsi spianando così la strada alla vittoria di Alberto Ascari.

È così che Ascari, alla media di 139,645 km/h al volante della Lancia D24 n°602, precede di oltre mezz’ora la Ferrari 500 Mondial di Vittorio Marzotto sul traguardo di Brescia. In 11 ore 26 minuti e 10 secondi Ascari, due volte Campione del Mondo di Formula 1 ma considerato il meno esperto delle corse su strada dei compagni di Scuderia (Eugenio Castellotti, Piero Taruffi e Luigi Valenzano), porta la Lancia D24 a conquistare il primo posto. La prima e unica vittoria della Lancia alla 1OOO Miglia.

Rimani aggiornato sulle news, gli eventi, gli approfondimenti dal mondo Heritage.