Dal successo sportivo della Giulia GTA nasce la Giulia GTA 1300 Junior, che corre e vince anche nelle categorie riservate alle cilindrate inferiori.
Il connubio tra Alfa Romeo e le corse sportive è da sempre insito nella storia del marchio. Un legame inscindibile, iniziato con la prima vittoria della Casa del Biscione - alla Parma-Poggio di Berceto del 1913 con la 40-60 HP - e proseguito per decenni in tutte le discipline del motorsport, dalle corse su strada aperta alla Formula 1, dall'Endurance al Turismo.
Dopo il ritiro dalle competizioni automobilistiche, avvenuto a metà degli anni Cinquanta per concentrarsi sull'incremento della produzione industriale, l’Alfa Romeo torna a correre, e vincere, all'inizio degli anni ’60. Questo periodo è caratterizzato soprattutto dalle numerose vittorie ottenute dalle Giulia GTA e GT Am nel Campionato Europeo Turismo, riservato ad auto derivate da quelle prodotte in grande serie e che si è disputato dal 1963 al 1988 e ancora dal 2000 al 2004, per essere poi sostituito dal Campionato del Mondo Turismo.
I dati fanno riferimento alla vettura di proprietà di FCA Heritage ed esposta presso il Museo Alfa Romeo di Arese.
Nome in codice: GTA
La Giulia Sprint GTA (acronimo di Gran Turismo Alleggerita) debutta al salone di Amsterdam del 1965. Derivata dalla Giulia Sprint GT di serie, presenta diverse modifiche che consentono di alleggerirne il peso di circa 200 kg e di potenziare sensibilmente il motore, il celebre quattro cilindri bialbero da 1,6 litri. La vettura ottiene un successo sportivo travolgente, conquistando il titolo europeo turismo nelle tre stagioni 1966-1968.
Nel 1968 Alfa Romeo sceglie di prendere parte anche alle competizioni del campionato turismo riservate a vetture di cilindrata inferiore: così, accanto alla Giulia GTA 1600, scende in pista la sorella minore, la Giulia GTA 1300 Junior. L’auto deriva dalla GT Junior - presentata due anni prima e indirizzata ad un pubblico più giovane - con la quale la versione da corsa condivide il quattro cilindri da 1290 cc, originariamente montato sulla GIulietta. Invece, riprende dalla GTA 1600 soluzioni sportive come l’alimentazione a due carburatori doppio corpo e l’accensione a doppia candela per cilindro.
Presentata ufficialmente nel giugno del 1968, l’auto riscuote fin da subito un grande successo fra gli appassionati. Con la GTA Junior 1300, l’obiettivo di Alfa Romeo non è solo schierare in gara una vettura molto competitiva, ma anche offrire ai clienti sportivi un'auto meno costosa e con gestione e manutenzione più semplici ed economiche rispetto alle GTA 1600. Obiettivo pienamente raggiunto.
La Giulia GTA 1300 Junior riscuote infatti un buon successo commerciale. L’auto resta in produzione fino al 1975 e viene realizzata in 447 esemplari, quasi tutti contraddistinti dalla tipica livrea rosso Alfa con quattro elementi a contrasto di colore bianco: la fascia laterale, il quadrifoglio sul parafango anteriore, la dicitura "GTA 1300 Junior" sul baule posteriore ed il Biscione, stemma araldico dell'Alfa Romeo, sul cofano anteriore. La velocità massima che può raggiungere è di 175 km/h e il suo peso è contenuto in 920 kg, grazie all’impiego di alluminio nelle lamiere, ai vetri ed al lunotto realizzati in plexiglass ed agli interni più che essenziali.
L'Autodelta, il reparto corse dell'Alfa Romeo, si occupa dell'elaborazione del modello per le competizioni: i parafanghi vengono allargati per ospitare gomme più grandi, il peso scende a 760 kg e la potenza aumentata fino a 160 cv (velocità massima di 210 km/h). Nel 1971 i carburatori lasciano posto all’iniezione meccanica, meno sensibile alle forti accelerazioni laterali, e i cavalli salgono a 165. Infine, nel 1974, l'adozione di una nuova testata a quattro valvole per cilindro consente di raggiungere una potenza massima di 180 cv a 9300 giri/min.
Una celebre pubblicita dell'epoca la presenta come "La Giulia che vince": una definizione particolarmente calzante, visto che il palmarès della GTA 1300 Junior è ricco di trionfi nazionali e internazionali, con vittorie conquistate dall’Italia agli Stati Uniti, passando per vari circuiti europei. Fra gli altri, spiccano i due titoli europei turismo consecutivi, 1971 e 1972, due 24 Ore di Spa-Francorchamps, la 4 Ore di Jarama, la 6 Ore del Nürburgring ed altre corse importanti a Monza, Zandvoort e Silverstone. La sua carriera agonistica termina a metà degli anni ’70.