Il mondo di Heritage
Tutto sul dipartimento che valorizza il patrimonio storico Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
La storia delle nostre auto e dei nostri marchi
La passione per le auto classiche non ha confini, ma esistono luoghi definiti nello spazio e sospesi nel tempo che conservano l'essenza di questa passione. Sono i luoghi di Heritage.
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La presenza ai principali eventi del settore è un'occasione imperdibile per ammirare da vicino vetture leggendarie che hanno segnato generazioni di appassionati.
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Le storie Heritage
Raccontiamo un secolo di tecnica, stile, agonismo e performance. Raccontiamo la nostra storia, e le vostre.
Le ultime storie:
CURIOSITÀ
Ci sono connessioni che creano grandi storie.
Alfa Romeo GTV e Spider
Evoluzione moderna del “cuore sportivo” Alfa Romeo
Fiat barchetta
Minuscolo il nome, maiuscola in strada.
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Le Ultime News
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130 Lancia Delta all’Heritage Hub con Miki Biasion
Domenica 15 settembre 
130 Lancia Delta hanno sfilato per le vie di Torino per l’edizione 2024 di Amiki Miei.
12 aprile 2024
Heritage rende omaggio alla leggenda Abarth con due tributi di grande fascino
Un’esposizione temporanea e l’annuncio del progetto Abarth Classiche 1300 OT.
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La storia di quattro grandi brand dell'automobilismo italiano
Dai modelli più rappresentativi ai personaggi più vincenti e rivoluzionari, dagli eventi che hanno rappresentato, questa sezione racconta e celebra i pilastri di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
Da oggi la tua passione può contare su una squadra d'eccellenza
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Lancia Thema

Eleganza, lusso e prestazioni

Ricopre con successo, per il decennio a cavallo tra gli anni ’80 e ’90, il ruolo di ammiraglia del marchio. Nata in versione tre volumi, poi affiancata dalla versatile station wagon, come da tradizione Lancia unisce l’eleganza delle linee e il lusso dei materiali a eccellenti prestazioni.


Agli inizi degli anni ’80 Lancia avvia un progetto congiunto denominato “Tipo 4” per la realizzazione di una vettura di alta gamma.

La Thema ha il compito di sostituire la Gamma: dalla matita di Giorgetto Giugiaro per l’Italdesign nasce un’elegante berlina tre volumi caratterizzata da linee classiche ma moderne, dall’abitacolo luminoso, spazioso ma soprattutto lussuoso ed elegante. L’annuncio internazionale è al Salone dell’Automobile di Parigi nel settembre 1984 che precede l’esordio ufficiale al Salone dell’Auto di Torino a novembre.

La parte frontale presenta la caratteristica calandra trapezoidale, stilizzazione a sviluppo orizzontale della tipica griglia del radiatore a scudo diventata vera icona del marchio con le potenti Lancia Aurelia. Ai lati, fari rettangolari di grandi dimensioni con indicatori di direzione integrati che si chiudono sul parafango e paraurti avvolgente in resina, parte in tinta con la carrozzeria. Cofano e parabrezza sono sportivamente inclinati, segue l’abitacolo di grandi dimensioni e il baule alto e ben proporzionato caratterizzato da importanti luci avvolgenti a sviluppo verticale con elementi orizzontali, mentre al centro spicca il porta targa proteso all’interno.

Una tra le peculiarità del progetto sono le portiere e, in particolare, il raccordo avvolgente al tetto: soluzione che consente di migliorare la pulizia delle linee, eliminando i tradizionali gocciolatoi, aumentando così l’eleganza delle fiancate e, al contempo, perfezionando l’aerodinamica.

Ma la vera firma Lancia è nell’abitacolo, a partire dai sedili, comodi e avvolgenti quelli anteriori, ma anche dietro il divano crea due sontuose poltrone ai lati, con ampio poggiatesta e morbido bracciolo al centro. Divano e sedili hanno rivestimenti di pregio: dal velluto alla ciniglia con trame differenti fino all’Alcantara o all’immancabile pelle. La plancia presenta il cruscotto molto completo e ben leggibile, arricchito dal doppio check panel. Al centro: ampie bocchette di aerazione, i comandi della climatizzazione automatica e uno sportello che copre l’alloggiamento dell’autoradio, un secondo sportello chiude posacenere e accendisigari.

Il Motore di lancio è l’evoluzione del glorioso bialbero Lampredi 1.995 cm3, ora dotato di iniezione elettronica, proposto in versione aspirata o con sovralimentazione turbo, quest’ultimo dotato di due controalberi di equilibratura: 120 e 165 CV rispettivamente. Il motore anteriore in posizione trasversale è inclinato in avanti di 21° per mantenere più basso e filante il cofano. La trazione è sulle ruote anteriori con cambio manuale a cinque marce o, solo per l’aspirato, con automatico a tre rapporti. L’unità sovralimentata verrà utilizzata per creare la prima Lancia Delta HF 4WD a trazione integrale che segnerà l’inizio della gloriosa era Delta che dominerà i rally per molti anni.

Oltre al due litri, Thema è proposta con il 2.8 V6 PRV, motore sviluppato in sinergia da Peugeot, Renault e Volvo per essere utilizzato da molti costruttori. È un propulsore molto elastico che ben si addice al ruolo di auto di rappresentanza, tanto che verrà montato sui pochi esemplari con passo allungato della versione Limousine.

Grande successo, invece, riscuote l’unità Turbodiesel 2,4 litri: si tratta del motore a gasolio che il Gruppo Fiat già utilizza su altri modelli. Con l’adozione dell’intercooler però Lancia lo porta a 101 CV proponendo così al mercato la vettura Diesel più veloce del momento: fino 185 km/h.

Prodotta in tre serie per dieci anni, dal 1986 la berlina è affiancata dalla versione station wagon disegnata da Pininfarina e nel 1987 dalla rara Limousine. Continua a distinguersi anche per i potenti motori, benzina e Diesel, che negli anni evolvono adeguandosi alle normative per essere più puliti ed efficienti senza sacrificare le prestazioni. Punta di diamante la Thema 8.32 dotata del V8 Ferrari.


Il 1986 porta in dote due novità di rilievo: la realizzazione della versione station wagon ma soprattutto la nascita della Thema 8.32.

Ai carrozzieri Pininfarina e Zagato viene affidato il compito di creare la Thema familiare: le due proposte sono molto simili ma viene scelta la versione di Pininfarina. La sostituzione del terzo volume con il prolungamento del tetto e l’ampio portellone non snatura le linee che restano ancora eleganti e offrono il vantaggio della maggiore capacità di carico. Ancora di più si apprezzano le sofisticate sospensioni autolivellanti, tra gli optional più richiesti sulle station wagon. La familiare viene assemblata inizialmente solo con i motori sovralimentati, benzina e gasolio, proprio mentre il mercato delle SW sta diventando più d’élite che in passato: da vetture da lavoro si stanno trasformando in auto modaiole e di prestigio.

La Lancia Thema 8.32 è un capitolo a parte: non tanto e non solo per il motore Ferrari V8 32 valvole, ma anche per il lusso e la qualità dei materiali con cui sono rifiniti gli interni: la radica su plancia e pannelli porta, Alcantara su sedili e volante o, optional la pelle “Poltrona Frau”. Esternamente si riconosce per i cerchi in lega “a stella”, disegno tipico adottato dalle Ferrari in quel periodo, e dall’innovativo spoiler a scomparsa con comando elettrico sul baule. Minigonne sottoporta e una sottile doppia linea gialla che corre lungo la fiancata: nulla di vistoso per un’elegantissima berlina capace di toccare i 240 km/h.

Il motore V8 a 32 valvole, da cui la denominazione del modello, deriva da quello montato sulle Ferrari 308 e sulla Mondial Quattrovalvole, è debitamente addolcito nell’erogazione sia per adeguarsi al comfort della berlina, sia per adattarsi alla trazione anteriore. All’epoca si diceva che i suoi 215 CV fossero la massima potenza che una vettura a trazione anteriore sarebbe stata in grado di sopportare. Tra i raffinati optional spiccano le sospensioni a controllo elettronico.

Al Salone dell’Auto di Parigi del 1988 fa il suo esordio la seconda serie della gamma Thema, riconoscibile dal nuovo frontale che slancia maggiormente tutta la vettura, anche per merito dei nuovi fari in cui gli indicatori di direzione occupano tutta la parte inferiore rendendo più sottili e filanti i proiettori. Qualche dettaglio ereditato dalla 8.32, come le calotte degli specchietti in tinta, ma le novità più rilevanti riguardano i motori che adottano la testata a 16 valvole. Salgono le potenze: 147 CV la versione aspirata denominata 2.0 i.e. 16V, e 181 CV la 2.0 i.e. Turbo 16V che monta cerchi da 15”. Sale a 2,5 litri il Turbodiesel che ora raggiunge i 195 km/h merito dei 115 CV, restando sempre tra le vetture a gasolio più performanti. Il V6 2.8 abbandona l’iniezione meccanica per quella elettronica. Il cambio automatico ora è prodotto da ZF: ha quattro rapporti ed è disponibile per la “i.e. 16v” e per la versione a gasolio.

Gli interni sono nobilitati da inserti in legno, qualche ritocco alla strumentazione ma soprattutto migliorie al cambio rendono più rapidi e precisi gli innesti, mentre modifiche alle sospensioni adeguano il comportamento dinamico alle potenze accresciute. L’anno seguente anche le versioni 16 valvole, come in precedenza quelle a 8, vengono dotate di catalizzatore, mentre nel 1989 la Turbodiesel viene resa più pulita con l’adozione della valvola EGR.

Nel settembre del 1992 viene lanciata la terza serie con modifiche estetiche localizzate nei paraurti, diversi allestimenti disponibili e aggiornamenti soprattutto nelle meccaniche sempre più raffinate e dotate di sistemi per la riduzione delle emissioni. Tutte le unità sono ora catalizzate, l’aspirato 16 valvole adotta condotti d’aspirazione variabili che migliorano l’elasticità, il V6 è di origine Alfa Romeo e sale a 3,0 litri per 171 CV.

Nel corso di dieci anni con 358mila esemplari prodotti la Lancia Thema diventa un vero e proprio status symbol italiano non solo per imprenditori e professionisti: è l’auto blu per eccellenza per tutte le autorità ma viene scelta da coloro che desiderano distinguersi per eleganza, senza rinunciare alla sportività. Con 2.370 esemplari della prima serie e 1.150 della seconda, la Lancia Thema 8.32, nota anche come “Thema-Ferrari”, diventa un’autentica “instant classic”.

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